Risarcimento Danni da Sinistri Stradali

Risarcimento Danni da Sinistri Stradali: Guida Completa

Gli incidenti stradali possono causare gravi danni sia fisici che materiali, con conseguenze economiche rilevanti per chi ne è coinvolto. Se hai subito un sinistro stradale, è fondamentale conoscere i tuoi diritti e le procedure per ottenere il giusto risarcimento. In questa guida scoprirai tutto ciò che devi sapere per far valere i tuoi diritti.


Chi Ha Diritto al Risarcimento Danni?

Se hai subito un incidente stradale per colpa di un altro conducente, hai diritto al risarcimento. I danni risarcibili includono:

  • Danni materiali: riparazione o sostituzione del veicolo danneggiato.
  • Danni fisici: spese mediche, riabilitazione e perdita di reddito.
  • Danni morali e biologici: sofferenza fisica e psicologica a seguito dell’incidente.

Cosa Fare Dopo un Incidente?

Per aumentare le probabilità di ottenere un risarcimento equo, segui questi passaggi:

  1. Raccogli prove: scatta foto del luogo dell’incidente, dei danni e delle targhe dei veicoli coinvolti.
  2. Compila la constatazione amichevole (CID): se possibile, compila il modulo con l’altro conducente.
  3. Chiama le autorità: se ci sono feriti o danni ingenti, contatta la polizia o i vigili urbani.
  4. Conserva la documentazione: referti medici, preventivi di riparazione e ricevute di spese legate all’incidente.

Come Richiedere il Risarcimento?

1. Notifica alla Compagnia Assicurativa

  • Presenta la richiesta alla tua assicurazione o a quella del responsabile.
  • Allegati necessari: referti medici, preventivi di riparazione, testimonianze e CID.

2. Perizia e Valutazione dei Danni

  • La compagnia assicurativa invierà un perito per stimare i danni.
  • Puoi richiedere una valutazione indipendente se ritieni la stima non adeguata.

3. Accordo o Ricorso Legale

  • Se l’assicurazione accetta la richiesta, otterrai il risarcimento.
  • Se l’importo è inadeguato, puoi avviare un’azione legale con l’aiuto di un avvocato esperto.

Tempi per Ottenere il Risarcimento

I tempi variano in base alla complessità del caso:

  • 30-60 giorni per sinistri senza feriti.
  • 3-6 mesi per incidenti con danni fisici.
  • Oltre 6 mesi se è necessario avviare una causa.

Perché Scegliere Noi?

  • Esperienza nel settore legale dei risarcimenti.
  • Assistenza legale senza anticipo: paghi solo dopo aver ricevuto il risarcimento.
  • Tempi rapidi e massima trasparenza nelle procedure.

Domande Frequenti

1. Cosa succede se il responsabile non ha assicurazione?
Puoi richiedere il risarcimento al Fondo di Garanzia per le Vittime della Strada.

2. Posso ottenere il risarcimento se ero passeggero?
Sì, i passeggeri coinvolti hanno diritto al risarcimento indipendentemente dalla responsabilità del conducente.

3. Cosa fare se l’assicurazione rifiuta di pagare?
Un avvocato specializzato può contestare il rifiuto e avviare una causa legale per ottenere il giusto risarcimento.


Contattaci per una Consulenza Gratuita

Non lasciare che il tuo risarcimento venga negato. Contattaci oggi stesso per una valutazione gratuita del tuo caso!

Richiedi Assistenza Ora


Outlet Legale – Proteggiamo i tuoi diritti e ti aiutiamo a ottenere il massimo risarcimento.

Salvare la Casa dall’Asta: Il Ruolo Cruciale dell’Assistenza Legale

 

 

In un contesto giuridico in continua evoluzione, la recente sentenza n. 9479/2023 della Corte di Cassazione ha segnato un punto di svolta per i consumatori italiani. Se temi il pignoramento immobiliare della tua casa a causa di clausole contrattuali potenzialmente abusive, scopri come questa sentenza possa rappresentare una nuova speranza e perché l’assistenza di un avvocato specializzato è più cruciale che mai.

Il Cambiamento Apportato dalla Sentenza della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 9479/2023 del 6 aprile 2023, ha introdotto una novità significativa nel panorama giuridico italiano, offrendo ai consumatori un’ulteriore possibilità di difesa contro il pignoramento immobiliare. Secondo questa sentenza, anche se non hai presentato opposizione in passato contro un decreto ingiuntivo, puoi ora contestare il pignoramento se il contratto bancario (come mutui o fideiussioni) contiene clausole contrattuali ritenute abusive.

Perché Cercare Assistenza Legale?

  1. Analisi del Contratto: Un avvocato esperto può valutare il tuo contratto alla ricerca di clausole vessatorie, offrendoti una strategia su misura per la tua difesa.
  2. Esperienza nel Processo: Navigare nelle acque del diritto civile richiede conoscenza e pratica. Un legale saprà guidarti attraverso ogni fase del processo.
  3. Massimizzazione delle Possibilità di Successo: L’assistenza legale aumenta notevolmente le tue probabilità di bloccare il pignoramento, salvaguardando così la tua casa.

Se ti trovi di fronte al rischio di perdere la tua casa a causa di un pignoramento immobiliare, è imperativo agire subito. La ricerca di “assistenza legale pignoramento immobiliare” è il primo passo verso la protezione della tua proprietà e dei tuoi diritti come consumatore.

L’ultima sentenza della Corte di Cassazione rappresenta una luce di speranza per molti consumatori. Tuttavia, affrontare da soli la complessità del sistema giuridico può essere scoraggiante. La chiave per una difesa efficace risiede nell’assistenza legale specializzata. Non lasciare che il pignoramento immobiliare spezzi il sogno della tua casa: contatta oggi stesso un avvocato per valutare le tue opzioni e intraprendere il percorso verso la tutela dei tuoi diritti.

Hai bisogno di assistenza legale per proteggere la tua casa? Non aspettare che sia troppo tardi. Il nostro team di esperti avvocati è pronto ad aiutarti a navigare le complessità legali e a difendere i tuoi diritti.  Lascia che ti offriamo la protezione legale che meriti. Agisci ora per un futuro più sicuro.

Contatta ora Outlet Legale  e scopri come possiamo aiutarti a salvare la tua casa dal pignoramento.

Regolamentazione delle Criptovalute : navigare gli aspetti legale per proteggere il tuo investimento

Negli ultimi anni, le criptovalute sono diventate un fenomeno globale, attirando l’attenzione di investitori, aziende e regolatori. Tuttavia, mentre le opportunità di guadagno possono essere significative, lo sono anche i rischi legali e normativi. Questo articolo esplora gli aspetti legali della regolamentazione delle criptovalute e perché rivolgersi a un legale specializzato può essere la tua mossa migliore per navigare con sicurezza in questo complesso panorama.

Panorama Attuale della Regolamentazione delle Criptovalute
La regolamentazione delle criptovalute varia notevolmente a seconda del paese, con alcuni governi che le accolgono a braccia aperte e altri che impongono restrizioni severe o bandiscono completamente il loro uso. Ad esempio, mentre l’Unione Europea sta lavorando per creare un quadro normativo unificato per le criptovalute, altri paesi come la Cina hanno imposto divieti rigorosi sul loro commercio.
 Rischi Legali e Normativi
Gli investitori in criptovalute devono navigare in un mare di complessità legali, inclusa la conformità alle leggi fiscali, le regole contro il riciclaggio di denaro (AML), e la conoscenza del cliente (KYC). Inoltre, la natura volatile del mercato delle criptovalute può esporre gli investitori a rischi finanziari significativi.
 L’Importanza di un’Assistenza Legale Specializzata
A fronte di queste complessità, rivolgersi a un avvocato specializzato in criptovalute può offrire numerosi vantaggi. Un legale può fornire consulenza su:

  • La conformità normativa, aiutandoti a navigare le leggi locali e internazionali.
  • La protezione degli investimenti, consigliando sulle migliori pratiche per salvaguardare i tuoi assets.
  • La risoluzione delle dispute, rappresentandoti in caso di controversie legali legate agli investimenti in criptovalute.

 Casi di Studio
Considera il caso di un investitore che ha perso una somma significativa a causa di una piattaforma di scambio fraudolenta. Senza l’assistenza legale adeguata, recuperare questi fondi sarebbe stato estremamente difficile. Un avvocato specializzato avrebbe potuto guidare l’investitore attraverso il processo legale per la restituzione dei fondi.
Mentre il mondo delle criptovalute offre opportunità entusiasmanti, gli investitori devono essere consapevoli dei rischi legali e normativi. L’assistenza di un legale specializzato non solo può aiutare a navigare in questo panorama complesso, ma anche a proteggere i tuoi investimenti e garantire la tua tranquillità. Se stai considerando di investire in criptovalute o sei già un investitore, contattare un legale specializzato in criptovalute potrebbe essere la decisione più sagge che tu possa prendere.
Non lasciare che le complessità legali ostacolino il tuo successo nel mondo delle criptovalute. Contatta oggi stesso il nostro team di
esperti legali su Outlet Legale per una consulenza personalizzata e proteggi il tuo investimento per il futuro.

Condizioni Generali di Vendita per l’ e-commerce

E-commerce

E-commerce: condizioni generali di vendita

Quando si gestisce un negozio online, la redazione accurata delle Condizioni Generali di Vendita (CGV) e della Contrattualistica specifica è fondamentale per un business solido. Questi documenti definiscono le regole, i diritti e gli obblighi sia per il venditore che per il cliente, garantendo una transazione trasparente e sicura. In questo articolo, esploreremo l’importanza di un servizio di redazione professionale per le CGV e la Contrattualistica specifica per e-commerce, offrendo i vantaggi di un business online ben strutturato.

Le CGV rappresentano il contratto tra il venditore e il cliente, stabilendo i termini e le condizioni di vendita online. Questi documenti sono fondamentali per definire aspetti come pagamenti, spedizioni, resi, garanzie e risoluzione delle controversie. Inoltre, la Contrattualistica specifica per l’e-commerce regola servizi aggiuntivi, politiche di privacy e condizioni specifiche del tuo negozio online. Questi documenti forniscono una base solida per la gestione delle transazioni e per la fiducia dei clienti.

Un servizio specializzato garantirà la conformità legale delle tue politiche e la protezione dei tuoi interessi. Inoltre, i professionisti del settore conoscono le best practice e i requisiti specifici per l’e-commerce, consentendo di creare documenti chiari e completi che favoriscano relazioni positive con i clienti e riducano il rischio di controversie.

Ogni business online ha esigenze specifiche, pertanto la personalizzazione delle CGV e della Contrattualistica è essenziale. Un servizio di redazione professionale lavorerà a stretto contatto con te per comprendere le peculiarità del tuo e-commerce e adattare i documenti alle tue politiche aziendali. Questa personalizzazione include clausole personalizzate, indicazioni specifiche sui pagamenti, sulla consegna dei prodotti, sulle politiche di reso e sulle garanzie.

Chiarezza e trasparenza per i clienti

La redazione accurata delle CGV e della Contrattualistica per il tuo e-commerce promuove chiarezza e trasparenza verso i clienti. I documenti ben strutturati e facili da comprendere contribuiscono a creare un’esperienza di acquisto positiva e instaurano una relazione di fiducia con i tuoi clienti. Chiarezza riguardo ai termini e alle politiche di vendita evita malintesi e potenziali controversie, garantendo la soddisfazione e la fidelizzazione dei clienti.

Un’eccellente reputazione e un aspetto professionale sono fondamentali per un e-commerce di successo. La redazione delle CGV e della Contrattualistica specifica evidenzia l’attenzione ai dettagli e il rispetto per i diritti dei clienti. Questo contribuisce a costruire una reputazione solida e a conferire un’immagine professionale al tuo negozio online, distinguendoti dalla concorrenza e attrarre nuovi clienti.

Un servizio professionale ti aiuterà a creare documenti legali personalizzati, chiari e conformi alla legge, garantendo la fiducia dei clienti e la riduzione dei rischi. Investire in una redazione professionale migliorerà la tua reputazione, mostrando la tua attenzione per i dettagli e la professionalità. Prenditi cura del tuo e-commerce attraverso una corretta redazione delle CGV e della Contrattualistica, per un successo duraturo e relazioni positive con i clienti.

Da questo link potete scaricare il decreto ufficiale delle condizioni generali di vendita per l-e-commerce

Sfratto: quando può essere eseguito e come tutelarsi

Lo sfratto, da un punto di vista squisitamente normativo, è un atto giuridico mediante il quale il locatore chiede ufficialmente al proprio locatario la riconsegna dell’immobile oggetto del contratto di locazione.

Volendo semplificare il concetto, quindi, possiamo affermare che lo sfratto è un negozio giuridico ufficiale ed unilaterale tramite il quale il proprietario di un immobile (civile o commerciale) intima al conduttore di lasciare il bene a suo tempo locato e di restituirlo all’effettiva disponibilità del proprietario stesso. Lo sfratto, in quanto atto giuridico ufficiale, viene disciplinato dal legislatore nel codice di procedura civile che ne stabilisce i presupposti e le modalità.

E’ essenziale evidenziare, infatti, che si tratta di un atto giuridico che può essere posto in essere soltanto nei casi specificatamente individuati dalla giurisprudenza e che richiede un iter burocratico (la cosiddetta procedura di sfratto) formale preciso e non derogabile.

Va precisato, infatti, che l’intimazione di rilascio dell’immobile diventa effettivamente esecutiva soltanto con la convalida di sfratto da parte di un giudice che ne ha accertato l’ammissibilità in seguito alla conformità dei presupposti riscontrati.

Tipologie di sfratto

Il legislatore ha individuato in modo specifico ed univoco i presupposti essenziali che consentono ad un proprietario immobiliare di addivenire ad una intimazione di sfratto ai danni del proprio affittuario.

Lo sfratto per termine di locazione può essere richiesto dal proprietario immobiliare qualora il conduttore non abbandoni l’immobile oggetto del contratto di locazione nonostante quest’ultimo sia giunto ad effettiva scadenza.

Lo sfratto per finita locazione è disciplinato dall’articolo 657 del codice di procedura civile e permette al proprietario di ottenere un titolo esecutivo ufficiale che gli consente di rientrare in possesso dell’immobile nel caso in cui l’inquilino, nonostante il termine del contratto di locazione, non lo abbia effettivamente riconsegnato.

Lo sfratto per morosità, invece, è l’intimazione a riconsegnare il bene qualora il conduttore sia inadempiente da un punto di vista economico nei confronti del locatario. Può essere richiesto qualora l’affittuario non abbia pagato il canone di locazione previsto (anche una sola mensilità e decorsi 20 giorni dal termine previsto per il pagamento) oppure non abbia onorato le spese condominiali per un importo pari almeno a due canoni di locazione.

Lo sfratto per necessità, infine, può essere richiesto dal locatore che intenda utilizzare il bene locato per motivi specificatamente individuati dalla legge.

Tra questi, ad esempio, la necessità di destinare il bene ad abitazione (o per l’avvio di un’attività commerciale) a favore di un familiare entro il secondo grado, quando l’immobile è danneggiato e deve essere sottoposto ad opera di ristrutturazione, quando il bene è stato sub locato o abbandonato dal conduttore, qualora l’affittuario abbia l’effettiva disponibilità di un bene immobiliare di proprietà della stessa categoria di quello locato oppure nel caso in cui si voglia procedere alla vendita del bene ed il conduttore non sia interessato all’acquisto.

La procedura di sfratto

La procedura di sfratto per finita locazione e per morosità è sostanzialmente la stessa. Per avviare l’iter burocratico è necessario avvalersi delle prestazioni professionali di un avvocato il quale, come primo passo, potrà tentare una fase di conciliazione stragiudiziale tra le parti.

Qualora il tentativo non sortisce esito positivo, si renderà necessario procedere con la notifica al conduttore inadempiente di un’intimazione di sfratto contenente la contestuale citazione davanti all’autorità giudiziaria per la convalida dell’atto e l’iscrizione a ruolo effettuando il pagamento dovuto. Tra la notifica di sfratto e l’udienza di convalida devono trascorrere almeno venti giorni durante i quali è ancora possibile addivenire ad un accordo tra le parti.

In sede di udienza il giudice, verificata la regolarità dei presupposti e la conformità formale della notifica, Convalida lo Sfratto per Morosità o per Finita Locazione che è il cosiddetto sfratto esecutivo.

Dopo un primo periodo di cognizione durante il quale il conduttore ha la possibilità di restituire l’immobile al proprietario in modo spontaneo, si avvia la fase di esecuzione dello sfratto in modo coattivo, con la notifica del precetto e successivamente dell’avviso di sfratto da parte dell’ufficiale giudiziario.

Il conduttore, naturalmente, in un tempo compreso tra la convalida di sfratto e la monitoria sgombero ha facoltà di opposizione di sfratto di morosità che non prevede la forma scritta, ma può essere espressa anche in modo verbale durante l’udienza.

Per eseguire materialmente il provvedimento di sfratto esecutivo è indispensabile chiedere all’ufficiale giudiziario che proceda a notificare al locatario il cosiddetto preavviso di rilascio dell’immobile a cui seguirà il rinvio a data successiva per l’esecuzione definitiva (fatti salvi i numerosi posticipi che possono essere chiesti per varie motivazioni). All’esecuzione materiale di sfratto può essere necessario chiedere la presenza della forza pubblica.

I tempi medi di uno sfratto esecutivo, di solito, non sono inferiori all’anno e variano in relazione alla presenza di variabili differenti.

Tra le variabili che possono dilatare i tempi anche in misura significativa vi sono alcuni casi particolari come lo sfratto di un conduttore che abita nel bene con la propria famiglia composta anche da figli minorenni.

Alcune precisazioni

Va precisato che lo sfratto con figli minori o disabili è possibile purché, prima del reale sgombero del bene, venga ad essi garantita un’altra unità abitativa di pari categoria. Nel caso specifico l’intervento dei servizi sociali o del giudice tutelare può allungare i tempi in modo considerevole.

Per accedere alla procedura di sfratto esecutivo, ovviamente, è indispensabile che il contratto di locazione sia regolarmente registrato mentre non è possibile in caso di concessione di comodato d’uso gratuito del bene immobiliare poiché non rientra nei presupposti giuridici fatto salvo i casi di occupazione abusiva.

Uno sfratto per morosità, inoltre, non può essere mutato in una risoluzione di diritto.

Va sottolineato, infine, che,in seguito alla sentenza 213 del 12 novembre scorso, la Corte Costituzionale ha bloccato l’esecuzione dei procedimenti di sfratto fino al termine del dicembre 2021.

Tutto ciò che devi sapere sul Ritiro Patente

Il ritiro della patente, ovvero la materiale sottrazione del documento da parte degli agenti del traffico, è un provvedimento che può essere preso come corollario e aggravante di una comunque presente sanzione amministrativa; esso può avvenire in una limitata gamma di casistiche, che andremo presto ad analizzare, e concretizzarsi poi in una semplice sospensione o in una revoca del documento. Infine, sarà necessario intraprendere un iter prestabilito per rientrare in possesso della patente di guida.

Ritiro della patente per alcol

Tra le cause più comuni per il ritiro della patente, la guida in stato d’ebbrezza viene punita, secondo gli articoli 186 e 186bis del nostro Codice della strada, con sanzioni amministrative elevate e con il ritiro del documento. La gravità della sanzione è direttamente proporzionale al livello di tasso alcolemico nel sangue: il ritiro patente in questi casi va dai 3/6 mesi nei casi meno gravi, fino agli 1/2 anni e alla possibilità di revoca del documento in caso di recidività.

Qualora poi il soggetto colto in flagrante rifiutasse di sottoporsi ad alcoltest, si applica la massima pena e, l’eventuale confisca del veicolo.  In caso di ritiro patente per alcol, l’unico modo per tornare in possesso del documento è attendere la scadenza della sospensione e ottenere l’idoneità dalla Commissione medica locale.

Ritiro patente per eccesso di velocità

Anche questo caso concorre purtroppo tra i più popolari: in caso di eccesso di velocità la patente viene immediatamente ritirata. Tuttavia il nostro Codice della strada prevede due differenti sanzioni per due casistiche diverse.

Il superamento di un limite di velocità tra i 30 e i 60 Km/h è punibile con:

  • Una sanzione tra i 527,00 e 2108,00 euro
  • La decurtazione di 6 punti dalla patente
  • La sospensione della patente da 1 a 3 mesi

Nel caso invece di superamento di un limite dai 60 Km/h in su avremo:

  • Una sanzione tra gli 821,00 e i 3287,00 euro
  • La decurtazione di 10 punti dalla patente
  • La sospensione del documento da 6 mesi a 1 anno

Anche in questi casi dovremo attendere la scadenza del periodo di sospensione prima di procedere alle pratiche per riavere la patente.

Ritiro patente per guida al telefono

Ci sono casi in cui i nostri più grandi alleati possono trasformarsi in acerrimi nemici: lo smartphone, ad esempio, ci è ormai praticamente indispensabile nella vita quotidiana, i cui ritmi sono dettati da un mondo sempre più frenetico che ci impone la necessità di annullare quanto più possibile le distanze che ci separano non solo dalla nostra personale sfera d’influenza, ma anche da tutto ciò che dal mondo esterno potrebbe giovarci o interessarci.

E’ così che non pochi cadono nella trappola: il momento della guida rimane un dei momenti in cui assolutamente dovremmo prenderci una pausa dallo smartphone e dedicarci invece con la totalità della nostra attenzione a ciò che stiamo facendo sul momento e, il cellulare gioca in questo caso il ruolo di grande antagonista.

Il nostro Codice della strada disciplina l’argomento all’articolo 173, rivisto e inasprito nel 2017, nel seguente modo:

  • Sanzione amministrativa da 161,00 a 647,00 euro
  • Ritiro della patente da 1 a 3 mesi, in caso di recidiva entro i due anni successivi

Ritiro patente per guida con patente scaduta

Un altro caso di ritiro patente può avvenire qualora qualcuno venisse sorpreso alla guida con un documento non più in corso di validità. Ricordiamo che la patente deve essere rinnovata ogni 10 anni fino al raggiungimento del 50esimo anno di età, ogni 5 anni dai 50 ai 70, ogni 3 anni fino agli 80 e ogni 2 anni per gli ultraottantenni.

Le sanzioni in merito vanno dai 160,00 ai 644,00 euro, con ritiro patente accessorio, salvo concedere 10 giorni al guidatore colto in flagranza per effettuare la visita medica e svolgere tutte le pratiche per ottenere nuovamente il documento.

Patente ritirata: cosa fare per riaverla 

In caso di ritiro per scadenza della patente di guida, sarà sufficiente sostenere gli esami medici previsti per tornare in possesso del documento.

Nelle altre ipotesi di ritiro patente, come ad esempio in caso di tasso alcolemico elevato, la commissione inviterà il soggetto della sanzione allo svolgimento di un programma terapeutico composto da un colloquio di accoglienza, una visita medica, esami clinici e quattro sedute di counselling.  In caso di esito positivo la patente sarà restituita.

Nei casi più gravi, infine, quando la patente è direttamente revocata, occorre attendere minimo 2 anni prima di poter rifare l’abilitazione di guida. Quando la ragione della revoca è legata a requisiti psicofisici, un incidente grave con feriti o l’assenza di revisione valida del documento di guida, è d’obbligo ottenere un certificato da visita medica o superare di nuovo gli esami di teoria e pratica.

Come si ottiene il divorzio dopo la separazione?

Quando c’è la necessità di ottenere il divorzio dopo la separazione non tutti sanno come procedere. In Italia quest’ultima ha tempi brevi, basta infatti un’udienza davanti al tribunale oppure in Comune, o un atto firmato davanti ai rispettivi avvocati. Tuttavia questo non è sufficiente a sciogliere definitivamente il matrimonio, sarà necessario un divorzio dopo separazione che prevede tempistiche e una burocrazia purtroppo più lunghe. Ma vediamo meglio come.

Il primo passo per il divorzio: la separazione

Se vi state chiedendo come ottenere il divorzio, bisognerà prima di tutto sapere che per intraprendere questo percorso il primo passo da compiere è separarsi. La legge stabilisce infatti che il divorzio non è automatico e necessita di una tempistica che può variare. Ciò dipenderà anche dal tipo di separazione che i coniugi hanno scelto e dall’eventuale prosecuzione della convivenza sotto lo stesso tetto, situazione questa abbastanza comune per motivi pratici o economici. Vediamo dunque i tipi di separazione esistenti.

La separazione consensuale

La separazione consensuale consente ai coniugi di separarsi di comune accordo con un iter più rapido. In genere, in questo caso, le parti sono state in grado di stabilire un accordo sui diritti patrimoniali, sull’assegno di mantenimento e sull’affidamento e collocazione dei figli. Questa può avvenire in Comune con due incontri e senza costi, qualora la coppia non abbia figli economicamente non autosufficienti o trasferimenti di beni mobili e immobili, oppure davanti agli avvocati, o ancora in tribunale. In quest’ultimo caso i coniugi dovranno presentarsi davanti al presidente del tribunale con i rispettivi avvocati per firmare un accordo già precedentemente concordato.

La separazione giudiziale

In caso di separazione giudiziale i coniugi non hanno trovato un accordo sulle questioni economiche e/o sui figli e bisognerà dunque ricorrere a una causa in tribunale. Il giudice, al termine del processo, stabilirà l’assegno di mantenimento, l’affidamento dei figli, della casa e il loro mantenimento. Ci sarà una prima udienza davanti al presidente del tribunale, con cui si cercherà di trovare un accordo tra le parti, dopodiché si passerà a decidere la quota del mantenimento dell’ex e dei figli, nonché il loro collocamento, in attesa che la sentenza stabilisca in via definitiva tali aspetti.

Dopo quanto tempo dalla separazione si può divorziare

Vediamo ora nel dettaglio dopo la separazione come ottenere il divorzio. Partiamo dal presupposto che l’iter non è automatico, sia il divorzio dopo separazione consensuale
che il divorzio dopo separazione giudiziale hanno bisogno di tempistiche stabilite dalla legge. Spieghiamo quindi quanti anni ci vogliono per ottenere il divorzio. Ebbene, bisognerà aspettare sei mesi in caso di separazione consensuale, termine che decorre dalla data in cui i coniugi sono comparsi davanti al presidente del tribunale o in Comune, o hanno sottoscritto la negoziazione assistita, e un anno in caso di separazione giudiziale, a partire dalla data di comparizione dei coniugi in tribunale. Per ottenere il divorzio dunque bisognerà seguire queste scadenze.

Divorziare senza separarsi

Alla regola c’è sempre l’eccezione. In questo caso ci sono alcuni casi specifici in cui i coniugi possono ottenere il divorzio senza prima passare dalla separazione, usufruendo così di una procedura molto più rapida. Ma vediamo i casi in oggetto:

  • una rettifica di attribuzione di sesso
  • in alcuni casi specifici a carattere penale
  • a seguito di annullamento o scioglimento del matrimonio celebrato all’estero
  • un matrimonio non consumato

Ottenere un divorzio breve

Nel caso in cui si vogliano risparmiare tempo e denaro, c’è la possibilità di un iter più semplificato. Vediamo quindi come ottenere divorzio breve. In questo caso i coniugi non avranno bisogno di avvocati, ma dovranno presentarsi davanti all’ufficiale di Stato civile. Sarà sufficiente che dichiarino al sindaco la loro volontà di divorziare ed entro trenta giorni saranno riconvocati per confermare la loro volontà. Ci sono però delle questioni da valutare in questo caso, in quanto questa è una procedura studiata per le coppie che non hanno figli minorenni o economicamente non autosufficienti e che non hanno firmato patti di trasferimento patrimoniale. In questo caso inoltre i genitori dovranno provvedere al mantenimento dei figli, alla loro educazione e alla loro istruzione in base al proprio reddito. Altra caratteristica è che l’ex moglie perderà il diritto di utilizzare il cognome del marito, a meno che non dimostri che questo è legato ad un interesse meritevole di tutela per sé o per i figli.