Un’azienda comprende, nel suo complesso, sia cose materiali (mobili o immobili) che immateriali (avviamento, rapporti di lavoro con il persone, crediti e debiti con clienti). Essa può essere venduta oppure affittata, anche in parte, attraverso la redazione di appositi contratti di cessione di azienda o di affitto dell’attività commerciale.

Il contratto di cessione d’azienda prevede il trasferimento del complesso aziendale da parte del cedente a un acquirente (cessionario) dietro il pagamento di un corrispettivo. La cessione dell’attività commerciale o dell’azienda richiede l’autenticazione delle firme, quindi il contratto di cessione d’azienda va fatto esclusivamente e necessariamente in forma scritta. Questo contratto è valido per la cessione di un ramo d’azienda o dell’intera azienda.

Nelle premesse del contratto bisogna indicare che:
– Il cedente si dichiara titolare del complesso dei beni organizzati in azienda, specificando inoltre il tipo di attività dell’azienda
– Il cedente dichiara di voler cessare l’attività e avere interesse a vedere l’azienda
– Il cessionario si dichiara disponibile all’acquisizione dell’azienda.

Con il contratto di affitto l’azienda viene consegnata dal concedente a un affittuario secondo le caratteristiche pattuite. Quest’ultimo, secondo le normative, deve gestire l’azienda senza modificarne la destinazione e conservando l’efficacia dell’organizzazione e degli impianti. Il contratto di affitto d’azienda deve essere provato per iscritto e depositato per l’iscrizione nel registro delle imprese entro 30 giorni dalla stipulazione.

Sia nel caso di cessione d’azienda che dell’affitto di azienda, a chi cede si estende il divieto di concorrenza. Quest’ultimo, quindi, non può iniziare una nuova impresa che possa privare l’azienda ceduta o affittata di clienti e potenziali tali.