La durata di questo tipo di contratto varia in base al tipo di attività che viene svolta dal conduttore nell’immobile. Nella fase di redazione di contratti di locazione, deve quindi essere chiaramente riportata e specificata nel testo la tipologia di attività.
Nel dettaglio:
– La durata del contratto di locazione commerciale non può essere inferiore a 6 anni se l’immobile è adibito ad attività di tipo commerciale, industriale, artigianale, di interesse turistico (agenzie di viaggio e turismo, impianti sportivi e ricreativi, aziende di soggiorno, organismi di promozione turistica e simili) o all’esercizio abituale e professionale di qualsiasi attività di lavoro autonomo
– Il contratto non può durare meno di 9 anni se nell’immobile vengono svolte attività alberghiere o di imprese assimilate come case di cura, stabilimenti di pubblici spettacoli, stabilimenti balneari, pensioni e trattorie.
Va inoltre specificato che:
– Per i contratti di locazione commerciale non si applica l’opzione della cedolare secca, come avviene invece nei contratti di locazione abitativa
– Il contratto deve essere registrato
– Le spese vanno divise tra le parti: quelle ordinarie spettano al conduttore, quelle straordinarie sono a carico del locatore
– Il conduttore versa al locatore una cauzione non superiore a 3 mensilità di canone. La somma produce interessi che il locatore deve dare al conduttore alla fine di ogni anno. In caso di danni la cauzione può essere trattenuta tutta o in parte dal locatore.